Cos’è La Ludopatia
La ludopatia, ovvero la dipendenza da gioco, è stata inserita nell’area delle dipendenze nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali nonostante non sia correlato all’uso di sostanze stupefacenti.
Infatti la ludopatia, fa parte di quelle che vengono definite “nuove dipendenze”. Si tratta di comportamenti socialmente accettati (giocare, fare shopping, lavorare etc.) ma che assumono carattere patologico per il fatto di venire portati all’eccesso.
La dipendenza da internet, lo shopping compulsivo, la dipendenza dal sesso e dalle relazioni affettive, la dipendenza da lavoro rientrano – insieme alla ludopatia – in questa categoria di disturbi.
Ultimamente si è purtroppo assistito a un’enorme diffusione delle “nuove dipendenze”.
Sembra che esse siano agevolate dalle caratteristiche della società in cui viviamo, che da una parte tende a generare stress, noia e senso di vuoto, mentre dall’altra contribuisce a creare sempre nuovi bisogni, fornendo al contempo altrettanti nuovi strumenti per soddisfarli.
Precedentemente, la dipendenza da gioco era considerata un disturbo del controllo degli impulsi, insieme ad altri disturbi quali la cleptomania e la piromania.
Inoltre la ludopatia ha notevoli affinità anche con i disturbi ossessivo-compulsivi.
CHI E’ IL GIOCATORE AFFETTO DA LUDOPATIA?
In realtà non esiste una figura univoca di “giocatore”.
Le persone dipendenti dal gioco appartengono infatti a diverse età e fasce sociali.
La ludopatia è più diffusa tra gli uomini che tra le donne, ma occorre sottolineare che lo stigma nei confronti di queste ultime è ancora alto. Quando sono le donne a giocare, la cosa, in generale, viene considerata più “grave”.
Così, se le donne giocano meno degli uomini, ancora meno sono quelle che riescono a superare la vergogna e a trovare il coraggio di chiedere aiuto.
COSA SCATTA NELLA MENTE DEL GIOCATORE?
Dipende. Infatti i giocatori che si recano al Casinò ricercano soprattutto sensazioni. Possono essere definiti sensation seekers, ovvero “cacciatori di sensazioni”.
Ovvero si tratta di persone sempre alla ricerca di nuovi stimoli, che nella vita normale tendono ad annoiarsi. L’eccitazione, in questi casi, può essere fornita dal fatto di rischiare puntando grosse somme.
Altri giocatori, al contrario, amano molto il senso di pacificazione, quasi di ipnosi, che si crea di fronte a una slot machine che bombarda di suoni, stimoli e colori.
LA LUDOPATIA NON E’ UN VIZIO
Non bisogna stancarsi di ripetere che la ludopatia non è un vizio, bensì una dipendenza comportamentale.
Allo stesso modo di tutte le altre dipendenze comportamentali a cui si è accennato (dipendenza da internet, dipendenza sessuale etc.), la ludopatia è per molti aspetti sovrapponibile alle condizioni di dipendenza da sostanze, e si verifica per le stesse ragioni.
La ludopatia è inoltre un fenomeno compulsivo: la volontà del soggetto tende ad annullarsi, giocare si trasforma in un comportamento che non si può più fare a meno di mettere in atto.
Il giocatore affetto da ludopatia può essere una persona inizialmente più cedevole di fronte a certe condizioni, e il gioco (così come accade con internet o con il sesso nella altre dipendenze) ha lo scopo di dare sollievo a uno stato disforico, producendo emozioni positive alle quali l’individuo non riesce a rinunciare.
Il disturbo si instaura con il tempo, e il bisogno di giocare può essere accentuato da stati di forte stress e depressione: il gioco può venire infatti percepito come un’evasione dai problemi reali.
Attraverso il gioco online le persone vengono “agganciate” molto velocemente.
Questo fenomeno è spiegabile con l’immediatezza, la facilità e la rapidità con cui si accede al gioco, con il carattere privato e riservato dello stesso, con la possibilità dei pagamenti virtuali che rende tutto più semplice.
Questo potrebbe essere considerato uno dei motivi per i quali, nell’ultimo periodo, è purtroppo aumentato notevolmente il numero di persone che manifestano condotte di gioco problematiche/patologiche.
IL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE
Secondo questo modello la dipendenza da gioco può avere origine dalla concomitanza di diversi fattori.
Occorre pertanto prendere in considerazione una vulnerabilità genetica (a carico dei sistemi dopaminergico, serotoninergico e noradrenergico), una vulnerabilità psicologica (che potrebbe ad esempio essere caratterizzata da tratti impulsivi) e una vulnerabilità sociale (ad esempio, essere cresciuti in un contesto familiare caratterizzato da una spiccata attitudine al gioco).
LUDOPATIA: QUALI SONO LE CONSEGUENZE?
E’ raro che un individuo dipendente dal gioco ammetta di avere un problema.
Il giocatore patologico finisce spesso per danneggiare ogni sfera della propria vita: quella personale, quella lavorativa, quella relazionale e naturalmente quella economica.
Il danno si propaga poi alla famiglia e alle persone vicine. Infatti la dipendenza da gioco, può portare le persone a delinquere (ad esempio allo scopo di procurarsi il denaro necessario per continuare a giocare) e ancor prima a mentire.
Le bugie possono diventare sempre più raffinate, creando un cono d’ombra di cui nessuno sa nulla.
Una volta che si ha imparato a mentire in modo per così dire “professionale”, prende vita uno spazio nascosto in cui c’è potenzialmente posto per tutto: problematicità, situazioni al limite della legalità o francamente illegali, altre dipendenze (ad esempio, se la persona vuole stare sveglia durante le ore notturne per giocare online, può decidere di aiutarsi con sostanze stupefacenti).
TRATTAMENTO DELLA LUDOPATIA
Si è visto come la ludopatia possa arrivare a compromettere seriamente la qualità della vita di un individuo e delle persone che lo circondano.
Occorre pertanto che parenti e amici consapevoli della situazione appoggino il familiare o l’amico dipendente dal gioco nella scelta di rivolgersi a uno psicoterapeuta, che possa motivarlo e aiutarlo ad affrontare il problema.
La psicoterapia dovrà necessariamente prendere in considerazione i diversi ambiti della vita dell’individuo, muovendosi sulla base della situazione e delle esigenze specifiche di ogni singolo paziente.
A seconda dei casi, potrà essere concordata una psicoterapia individuale, familiare o di coppia.
In determinati casi, accanto alla psicoterapia potrebbe essere necessaria una cura farmacologica.
Le prescrizioni relative ai farmaci sono naturalmente di competenza del medico psichiatra, che valuta con attenzione le peculiarità e le condizioni di ogni singolo soggetto.